Disattivazioni fotovoltaiche: scatta il Piano RIGEDI, nuove tutele per i produttori

Nel mese di maggio, numerosi impianti fotovoltaici connessi in media tensione e con potenza superiore ai 100 kW si sono spenti simultaneamente a causa della mancanza di tensione AC.

L’evento è riconducibile all’attuazione del Piano Sicurezza RIGEDI, uno strumento predisposto da Terna per tutelare il Sistema Elettrico Nazionale (SEN) in situazioni particolarmente critiche, come quelle caratterizzate da elevata produzione da fonti rinnovabili non programmabili e bassa domanda elettrica.


Il contesto normativo: Delibera AEEGSI 344/2012/E/eel

La procedura è regolata dalla delibera AEEGSI 344/2012/E/eel, che autorizza il distacco degli impianti non programmabili (fotovoltaici ed eolici) con potenza ≥ 100 kW connessi alla rete di media tensione.

Questi interventi, pur finalizzati alla sicurezza del sistema, hanno generato gravi penalizzazioni per i produttori, colpiti su due fronti:

  • Mancata produzione nei momenti di massimo irraggiamento solare;

  • Azzeramento del prezzo di mercato dell’energia nelle ore centrali, con conseguente perdita di ricavi.


Una svolta normativa: la Delibera ARERA 128/2025

Una prima risposta concreta per tutelare i produttori arriva con la delibera ARERA 128/2025, in vigore dal 1° aprile 2025.

Questa norma estende a tutte le fonti rinnovabili non programmabili (non più solo all’eolico) il diritto a una remunerazione per la mancata produzione causata da esigenze di rete. Si tratta di un passo importante verso un sistema più equo, che riconosce il ruolo cruciale delle rinnovabili e la necessità di un trattamento simmetrico tra le diverse tecnologie.

Tuttavia, si attende ancora la pubblicazione di un portale GSE dedicato anche al fotovoltaico, analogo all’attuale MPE (Misure di Produzione Eolica) già operativo per l’eolico. Tale strumento sarà fondamentale per garantire trasparenza e automatismo nella richiesta di indennizzi.


Verso il futuro: accumuli e flessibilità per una rete più resiliente

Guardando avanti, eventi come quelli di maggio mettono in evidenza la necessità di integrare sistemi di accumulo energetico nella rete e negli impianti, al fine di:

  • Ridurre l’impatto dei distacchi per sovrapproduzione;

  • Stabilizzare il mercato elettrico nelle ore centrali della giornata;

  • Valorizzare pienamente l’energia rinnovabile prodotta.

Solo con un sistema più flessibile e digitalizzato sarà possibile coniugare sicurezza della rete e massima integrazione delle fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi di transizione energetica.

Richiedi ora una consulenza gratuita senza impegno