Il piano prevede che tutte le imprese italiane, indipendentemente dalla loro forma giuridica, settore economico, dimensione, e regime fiscale, che realizzano, negli anni 2024 e 2025, progetti di innovazione che contemplino:
possano beneficiare di un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta.
Programmati i progetti di cui sopra, vi è la possibilità di arricchire il progetto con altre tipologie di investimenti. Oltre ai software per la gestione dei consumi, ad esempio il nostro Volta Analytics, le imprese possono agevolare gli investimenti in beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili ed eventuale suo stoccaggio.
Qualora l’impianto di produzione di energia sia da fonte solare, la norma impone, l’acquisto di pannelli fotovoltaici prodotti negli stati membri dell’Ue con un’efficienza a livello di modulo almeno pari:
Il credito d’imposta varia dal 35% al 5% a seconda dell’importo investito e può aumentare se si superano certe soglie di riduzione energetica. Tale credito si applica anche all’impianto di autoproduzione di energia da fonte rinnovabile.
Fanno eccezione gli impianti fotovoltaici con moduli di tipo b) e c) sopra citati che concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari rispettivamente al 120% e al 140% del costo.
Il massimo incentivo sull’investimento in fotovoltaico può raggiungere il 63% se è a corredo
Il beneficio è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da soggetti abilitati tra cui le Energy Service Company (ESCo) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352, quale Spinergy è.
Le spese per la certificazione per le PMI possono aumentare il credito d’imposta fino a un massimo di 10.000 euro.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione e non è cumulabile con altri crediti per gli stessi costi ammissibili, ma può essere cumulabile con altre agevolazioni senza superare il costo sostenuto.